Impatto del Progetto
Per comprendere meglio l’impatto che il progetto ha avuto sul gruppo dei 10 esperti, dei 21 learners selezionati e sulle organizzazioni partner è necessario ripercorrere gli obiettivi raggiunti a partire dalla Pilot Session. Nella Pilot Session gli esperti si sono divisi in due gruppo: un gruppo che si è occupato degli aspetti teorici e un gruppo che si è occupato degli aspetti pratici.
Nel sottogruppo che si è occupato degli aspetti teorici si è cercato di ridefinire la violenza (nell’accezione più ampia) tramite l’individuazione di domande-chiave che evidenziassero i progressi
riguardo al tema della violenza sulle donne nei paesi considerati dalla ricerca partendo dalla legislazione e dalle buone pratiche selezionate.
Si è cercato di formulare un quadro sulle reali condizioni e sulle ripercussioni e sviluppare/incrementare conoscenze comuni utili al lavoro presente e futuro. Si è fatto riferimento alla Convenzione di Istambul che nel Preambolo afferma che il raggiungimento dell’uguaglianza di genere de jure e de facto è un elemento chiave per prevenire la violenza contro le donne, viene riconosciuta la natura strutturale del fenomeno quale manifestazione di rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi. In una tale ottica, la violenza viene individuata come uno dei meccanismi sociali che mirano al mantenimento delle donne in una posizione subordinata rispetto agli uomini. Il sottogruppo operativo si è occupato di elaborare strumenti atti ad esperire il concetto di “cambiamento” attraverso il capire e far capire che è importante non guardare solo alla possibile violenza degli altri, ma anche alla propria disponibilità ad accettare o tollerare comportamenti violenti e in genere non rispettosi dei diritti degli altri, donne comprese.
L’analisi delle buone pratiche ha visto confermato quanto ipotizzato nel progetto nella parte in cui si riteneva che, allo stato attuale, non esista un quadro significativo e consolidato di riferimento relativo a buone pratiche nell’ambito della prevenzione della violenza nei confronti delle donne dal punto di vista di un cambiamento culturale, per quanto riguarda le politiche educative e culturali.
Nell’elaborazione di uno schema di modello progettuale si è individuata una struttura in cui l’aspetto innovativo pedagogico-culturale è stato rintracciato nel concetto di “ricorsività”. Tale concetto esprime l’idea che gli stessi formatori sono soggetti ad una serie di fattori culturali negativi (stereotipi, mitologia, tradizioni patriarcali, maschilismo etc.) che possono condizionare le attività pedagogiche rivolti agli allievi. Dunque, l’obiettivo del nuovo modello pedagogico-culturale dovrà tener conto del fatto che il formatore agirà in via principale sugli insegnanti e che questi, a loro volta, incideranno sul proprio target di riferimento(studenti, adulti, famiglie, comunità). L’aspetto più virtuoso di questo schema risiede – però – nella sua circolarità che mette in gioco tutti i diversi attori e che, con una sorta di ciclicità, dovrebbe riuscire a mettere i diversi attori nella condizione di fronteggiare di volta in volta i cambiamenti sociali e culturali che si presentano nel tempo e nello spazio.
Le metodologie per perseguire il cambiamento potranno essere molteplici: in questo contesto progettuale è stata sperimentata una metodologia teatrale attraverso il contributo del partner francese. Ogni metodologia dovrà comunque consentire di affrontare tre grandi temi: quello degli stereotipi di genere, quello della violenza e quello, più specifico, della violenza domestica.
L’essere stati in grado di pervenire a questi risultati, ha comportato una messa in discussione delle conoscenze e delle competenze dei ricercatori e dei learners riguardo al tema del progetto che hanno dovuto essere integrate e ampliate. Quindi possiamo riassumere l’impatto sugli esperti, sui learners e sulle organizzazioni partner di cui fanno parte in:
1) gli esperti hanno migliorato le loro competenze in relazione ai loro profili professionali e sono nella condizione, insieme alle organizzazioni partner di promuovere l’esperienza realizzata nel progetto nei loro territori proponendo interventi per un cambiamento culturale riguardante la prevenzione della violenza di genere, in ambito educativo, sociale, culturale.
2) poter ampliare l’ offerta educativa e di formazione culturale in materia di prevenzione della violenza di genere;
3) essere in grado di creare sinergie con organizzazioni attive nei diversi settori, culturale, sociale, educativo, per sviluppare progetti pedagogico/culturali di
prevenzione della violenza di genere;
4) offrire ai sistemi di educazione e istruzione la possibilità di accrescere le conoscenze e le competenze dei loro gruppi target riguardo il tema della violenza di genere attraverso la formazione dei docenti/educatori/insegnanti.
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