Violentata e perseguitata dall’ex
Arrestato pensionato pistoiese di 64 anni.
UN NUOVO caso di slalking nei confronti di una donna che aveva deciso di interrompere una relazione sentimentale. Lui ora è agli arresti domiciliari al termine dell’indagine condotta a termine dalla Squadra Mobile. I casi cominciano a essere piuttosto numerosi, le donne si fanno più coraggio e denunciano. «Questo — commenta il capo della Mobile, Antonio Fusco — grazie alla nuova normativa e alle iniziative intraprese dalle associazioni e anche alla maggiore sensibilità che c’è oggi su questo problema». Il questore ha già emesso sette ammonimenti, provvedimenti che hanno Io scopo di dissuadere gli stalker, che vengono così avvisati del rischio che corrono se insistono con i loro comportamenti persecutori: quello di essere arrestati.
HA FOTOGRAFATO da sola il suo addome tumefatto dai cazzotti e ha registrato di nascosto le frasi delle violenze poi, sostenuta dalla determinazione di denunciare l’uomo che per mesi l’ha sottoposta a questo martirio, si è presentata alla polizia e ha posato sulle scrivanie della Squadra Mobile tutto quello che si era, da sola, preparata per documentare l’inferno che stava vivendo da quando aveva deciso di interrompere la loro relazione. L’uomo era anche il suo datore di lavoro. E l’incubo è finito pochi giorni fa, quando, al termine di tutti gli accertamenti, gli uomini della Mobile, diretti dal vicequestore aggiunto Antonio Fusco, hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari per stalking emessa dal giudice per le indagini preliminari Alessandro Buzzegoli su richiesta del magistrato che ha diretto le indagini, sostituto procuratore Giuseppe Grieco. L’esecuzione dell’ordinanza è il sigillo del primo caso pistoiese di stalking affrontato e risolto dalla squadra del dottor Fusco da quando è entrata in vigore la nuova legge, che ha dato un quadro normativo agli atti persecutori. Ma la vicenda di questa donna, che ha circa 45 anni e una precaria situazione economica, ha contorni ancora più drammatici che sono emersi dalla sua denuncia. L’uomo che l’avrebbe sottoposta a tutte le angherie che lei ha denunciato era anche il suo datore di lavoro, ha 64 anni (R.G.). è un pensionato pistoiese che aveva assunto la donna come collaboratrice domestica. Questo avveniva nel 2008 e dopo un pò di tempo fra i due era nata una relazione sentimentale. Una storia breve però, che la donna aveva interrotto, mentre invece continuava il rapporto di lavoro. Lavorare era per lei una necessità. Ma dopo poco erano cominciate le violenze sessuali. L’uomo, in base alla denuncia, approfittava dei momenti in cui rimaneva da solo con lei costringendola con la forza, anche a suon di cazzotti nello stomaco, a subire rapporti. Non era semplice per lei, debole e assoggettata per necessità, decidere semplicemente di non presentarsi a lavoro, nè era semplice cercarsi un’altra occupazione. Alla fine però era riuscita a licenziarsi. Ma l’incubo non era finito, perchè il pensionato aveva cominciato un altro tipo di persecuzione e di molestie che avevano lo scopo di controllarla continuamente: sms e telefonate con contenuti minacciosi, e poi i pedinamenti. Cominciavano sull’autobus, quando lei, che vive in periferia, saliva a bordo per andare a cercarsi un lavoro, e lui dietro. O alla guida della sua auto, oppure direttamente sul bus. Ansia e paura si erano ormai impossessate di lei fino ad ingenerare il fondato timore per l’incolumità propria e dei suoi figli, al punto da essere costretta ad alterare le proprie abitudini di vila. L’attività investigativa seguila alla sua querela è stata intensissima, e i riscontri sono stati diversi. La Mobile ha acquistilo i tabulati telefonici e gli sms che confermavano la denuncia della donna. Tutti gli elementi raccolti hanno convinto il pubblico ministero che ha poi chiesto e ottenuto la misura degli arresti domiciliari: per la violenza sessuale per i fatti pregressi, ma senza rischio di reiterazione secondo il gip, perchè la donna non frequentava più il luogo di lavoro (altrimenti con la nuova legge ci sarebbe stato il carcere), e ai sensi del 612 bis (stalking), per gli atti persecutori. L’uomo è difeso dall’avvocato Bruno Bellini del foro di Pistoia, è stato interrogato nei giorni scorsi e ha negato ogni addebito.
di Lucia Agati